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Mucche al pascolo in un allevamento biologico in Italia

Il benessere animale negli allevamenti biologici

L’allevamento biologico è una tipologia di allevamento che rispetta le abitudini naturali dell’animale. I benefici sono molteplici: per la salvaguardia dell’ambiente, per il benessere degli animali e per i consumatori finali, che godono dell’alta qualità dei prodotti da allevamento biologico.

Tutte le tecniche dell’allevamento biologico hanno il solo scopo di far sì che la crescita e il comportamento degli animali avvengano in maniera totalmente naturale, senza forzature. Per renderlo possibile, il bestiame viene nutrito con alimenti biologici e tenuti al pascolo in territori che vengono curati senza l’uso di pesticidi. In Italia sempre più persone hanno a cuore il benessere degli animali e il numero di allevamenti che usano questo tipo di zootecnia è in aumento.

L’allevamento biologico: i requisiti e le norme che lo regolano

L’allevamento biologico ha come obiettivo il rispetto dell’animale e dell’ambiente in cui vive. Il Parlamento Europeo ha emanato il recente regolamento 848/2018 valido dal 1 gennaio 2021 che definisce nel dettaglio le norme dell’allevamento biologico e dell’agricoltura biologica, allo scopo di garantire una concorrenza leale tra allevatori e agricoltori e preservare la fiducia dei consumatori.

Vediamo i punti principali che devono essere rispettati in un allevamento biologico:

  1. La riproduzione degli animali deve avvenire in modo totalmente naturale, quindi senza l’utilizzo di ormoni o sostanze chimiche;
  2. L’alimentazione deve rispettare le fasi di crescita degli animali, che possono essere nutriti solo con prodotti biologici;
  3. Gli animali devono poter accedere all’acqua in totale libertà;
  4. Il numero di capi deve essere proporzionato alla grandezza del territorio a disposizione;
  5. Le razze allevate devono essere originarie della stessa area geografica del pascolo, al fine di integrarsi meglio nell’ambiente;
  6. Il trasporto degli animali deve essere il più breve possibile, così da evitare di affaticare il bestiame;
  7. Il territorio deve essere trattato solo con prodotti naturali, evitando quindi l’utilizzo di pesticidi o OGM.

Alcune regole cambiano a seconda della tipologia di allevamento. Per esempio, il numero di galline allevabili è diverso rispetto al numero di suini o bovini consentito a parità di territorio. Queste differenze sono sempre motivate sulla base delle esigenze e del benessere della specifica razza animale.

Gli allevamenti biologici in Italia

L’Italia è una delle nazioni più importanti a livello europeo per il numero di aziende agricole e allevamenti biologici. Nel nostro Paese ci sono più di 69.000 aziende produttrici nel settore biologico (circa il 25% di tutti i produttori europei) e 20.000 imprese di trasformatori di prodotti bio. Il terreno destinato alla filiera biologica in Italia è in aumento, anche se con un tasso di crescita inferiore rispetto ad altri Paesi. Secondo i dati presenti nel “Bioreport” di FederBio, gli ettari gestiti in biologico in Italia sono aumentati del 5% nel 2018 rispetto al 2017, superando i 2 milioni di ettari.

I benefici degli allevamenti biologici: protezione per l’ambiente, qualità dei prodotti

Gli allevamenti biologici sono ideati come sintesi perfetta tra benessere animale e benessere ambientale, un equilibrio che è sempre più necessario preservare. L’Italia è infatti caratterizzata da altissimi valori di biodiversità, ma il rischio per flora e fauna resta elevato. Secondo i dati diffusi da Ispra (l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) si stima che il 24,4% delle acque superficiali e il 6% di quelle sotterranee possiede quantità di pesticidi superiori ai limiti di qualità dell’ambiente. Anche il consumo del suolo rischia di danneggiare irreversibilmente la biodiversità del nostro Paese: nel 2018 le aree protette sono state ridotte del 2%.

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