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Come leggere le etichette alimentari

Come scegliere il prodotto migliore? Come riconoscere ciò che è veramente di qualità? Ecco come leggere le etichette alimentari quando facciamo la spesa.

Non vi sembra, a volte, che per fare la spesa in modo consapevole e salutare sia necessario recarsi al supermercato armate di una lente d’ingrandimento (per le scritte piccole, quelle poste sugli angoli più improbabili delle confezioni), un vedemecum di biochimica (zucchero invertito, mono- e di-gliceridi degli acidi grassi, sciroppo di sorbitolo… Di cosa stiamo parlando?!) e le indicazioni comunali per la raccolta differenziata (la confezione di quelle carote… sarà riciclabile?!)?

Le voci delle etichette alimentari: come leggerle

Saper leggere le etichette alimentari serve per conoscere meglio il prodotto ed avere la piena consapevolezza di ciò che stiamo comprando. Vediamo quindi cosa deve contenere un’etichetta alimentare e come leggere le varie voci delle etichette:

  1. denominazione di vendita
  2. lista degli ingredienti
  3. additivi
  4. quantità
  5. data di scadenza
  6. modalità di conservazione
  7. provenienza
  8. lotto di appartenenza

etichetta alimentare da leggere su una busta di anacardi

1. Denominazione di vendita

Partiamo dalla descrizione più semplice: la denominazione di vendita. Si tratta del nome del prodotto e deve apparire in modo chiaro e leggibile dal consumatore.

Per esempio, su una confezione di pesto, la parola “pesto” deve essere facilmente visibile.

 

2. Lista degli ingredienti

La lista degli ingredienti riporta tutti gli ingredienti utilizzati per creare il prodotto. È molto utile leggere queste informazioni per conoscere pienamente il prodotto e prevenire eventuali disagi causati da allergie o intolleranze.

Per esempio, nei succhi di frutta è importante conoscere la percentuale di frutta e la quantità di zucchero presente nel prodotto. Dunque, per prima cosa fate attenzione alla percentuale di frutta utilizzata: preferite prodotti al 100% di frutta, senza zuccheri aggiunti e privi di coloranti e conservanti. Queste indicazioni sono doppiamente importanti se consideriamo che i bambini sono i maggiori consumatori di questa categoria di prodotti, e che un eccesso di zuccheri per i più piccoli, ancora più che per gli adulti, è un fattore di rischio per sviluppare obesità. Sul nostro blog puoi leggere l’articolo sui succhi di frutta per bambini, e scoprire come trasformare la merenda in una merenda salutare. Oppure, leggete il nostro articolo per scoprire come preparare dei deliziosi succhi di frutta fatti in casa.

 

3. Additivi

La lista degli additivi elenca tutte le sostanze che non sono tipici degli alimenti ma che vengono aggiunti al prodotto finale. Possono essere aggiunti al prodotto per vari scopi, come una conservazione prolungata (conservanti) o donare un colore particolare (coloranti). Questa voce serve per il consumatore al fine di informarlo che sono presenti sostanze aggiunte agli ingredienti di base.

Per sughi e pesti questa voce è molto importante. Gli ingredienti usati devono essere indicati con trasparenza: privi di aromi aggiunti e di coloranti, i prodotti di questa categoria devono essere caratterizzati da una lista breve ed essenziale.

 

4. Quantità

La quantità è l’indicazione di peso e volume del prodotto, in questo modo il consumatore può conoscere la quantità di prodotto che acquista.

 

5. Data di scadenza

La data di scadenza è una delle voci più importanti e viene indicata con giorno, mese e anno. Serve ad indicare al consumatore il tempo entro il quale il prodotto deve essere consumato. Infatti, i prodotti perdono le loro qualità organolettiche nel tempo e rischiano di “andare a male”.

Per esempio, prodotti come il caffè e le sue alternative perdono nel tempo la loro capacità energizzante, e per poter sfruttare il loro beneficio, devono essere consumati entro la data di scadenza.

 

6. Modalità di conservazione

Le indicazioni sulle modalità di conservazione indica al consumatore come deve essere conservato il prodotto. Per esempio, i prodotti surgelati avranno la dicitura “surgelato”.

 

7. Provenienza

La provenienza del prodotto deve indicare il produttore e il luogo in cui è stato preparato e confezionato il prodotto. Questa è la voce giusta da controllare per chi vuole prodotti creati in determinate zone del mondo.

Per esempio, è molto utile per scoprire se una passata di pomodoro è stata preparata in Italia con pomodori del nostro territorio, o in altre zone dell’Unione Europea o Extracomunitarie. Siamo in Italia: quasi impossibile trovare una famiglia che non usi la passata di pomodoro! Eppure, trovare la passata veramente italiana è difficile: se facciamo attenzione alla provenienza della materia prima, potremmo avere tra le mani confezioni di passata di pomodori esteri, a volte nemmeno provenienti da Paesi dell’UE! Meglio invece cercare passata 100% italiana, con pomodori del nostro territorio: non solo del Sud Italia, ma anche da Emilia Romagna e Veneto. E se volete potete leggere il nostro articolo su come fare la passata di pomodoro in casa partendo da pomodori biologici.

Anche per sottoli, sottaceti, pesti e sughi sarebbe opportuno fare attenzione alla provenienza delle materie prime: certamente italiane, con preferenza per i luoghi vocati a coltivazioni specifiche (il basilico ligure del pesto, le olive dalla Puglia o dalla Sicilia…).

 

8. Lotto di appartenenza

Il lotto di appartenenza è un codice che serve per identificare la produzione e unità di vendita del prodotto. Ciò permette quindi una maggiore sicurezza per il consumatore, poiché grazie al codice permette di conoscere quando un prodotto è stato preparato.

etichetta alimentare di un pacchetto di surgelati

Etichette nutrizionali e etichette degli ingredienti: una nuova attenzione

Per anni l’attenzione dei consumatori, e quindi quella delle aziende produttrici, è rimasta focalizzata più sull’etichetta nutrizionale, che non su quella degli ingredienti: sulla scorta delle diete dimagranti più disparate, si andava alla ricerca del prodotto con meno carboidrati, meno grassi, meno sale e più proteine.

Poco importava se fosse buono da mangiare, sostenibile per l’ambiente e di buona qualità: l’importante era che permettesse di dimagrire e mantenersi in forma.

È stato solo successivamente che ci si è interrogati se il cibo nel proprio carrello della spesa facesse bene: grazie alla divulgazione medica per la tutela della salute, si è diffuso l’interesse per quel genere di alimenti che permettesse di prevenire malattie metaboliche come ipertensione, diabete, ipercolesterolemia, oltre che patologie ben più gravi.

Ancora più recente è l’esigenza del consumatore di trovare prodotti che siano sostenibili sotto l’aspetto etico e ambientale: più consapevoli rispetto al passato dell’impatto che possono avere la coltivazione delle materie prime, la loro trasformazione e l’intera filiera produttiva (compresi il packaging e il trasporto), quando si fa la spesa si acquista più volentieri se un prodotto è di provenienza locale, se fa parte di un circuito fair-trade e se gli imballaggi sono completamente riciclabili.

Al giorno d’oggi, il carrello della spesa riflette diversi tipi di vettori che muovono le scelte di noi consumatori:

  • nutrizionale
  • organolettica
  • salutare
  • ambientale

Pur se certi delle nostre convinzioni, a volte ci troviamo ad essere titubanti davanti allo scaffale del supermercato: come scegliere il prodotto migliore? Come evitare di lasciarsi ingannare da astute tecniche di marketing, riconoscendo invece ciò che è veramente di qualità? Per rispondere a queste domande vengono in soccorso proprio le etichette alimentari. Saper leggere le caratteristiche riportate sulle etichette alimentari permette di scoprire di più sui prodotti che sono già nelle vostre dispense e vi aiuta a orientare la scelta quando fate la spesa.

Fonti:

Leggi l’etichetta e scegli l’alimento giusto – Dossier del Ministero della Salute: http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_3_1_1.jsp?menu=dossier&p=dadossier&id=32#:~:text=Tutte%20le%20indicazioni%20devono%20essere,essere%20inferiore%20a%200.9%20mm.

Dietista, docente di nutrizione e divulgatrice scientifica particolarmente attenta alla qualità degli alimenti. Promuove da sempre un’alimentazione sana, naturale, stagionale e soprattutto gratificante: il nostro stile di vita e il modo in cui ci alimentiamo sono condizioni imprescindibili per vivere bene, a lungo e in salute.