Negli ultimi anni si è fatta strada nel dibattito pubblico – come anche nelle scelte di noi consumatori – una maggiore attenzione riguardo alle uova biologiche, ottenute tramite metodi sostenibili e attenti alla salute delle galline. In questo approfondimento vediamo insieme i molti benefici e le caratteristiche delle uova biologiche.
Le uova sono uno tra gli ingredienti che non possono mai mancare nel nostro frigo: si mangiano in mille modi diversi, servono per tanti impasti dolci e salati, e nondimeno rappresentano spesso il “salvataggio” last minute al quesito “Che mi mangio? Mi faccio un uovo, va’!”.
Eppure, capita che non ne sappiamo molto né della loro origine né dell’allevamento da cui provengono, mentre è molto importante – e questo vale per tutto il cibo che consumiamo. È importante essere consapevoli che ogni giorno, anche solo mangiando, compiamo delle scelte che hanno ricadute su di noi, sull’ambiente, sul futuro e sui nostri amici animali.
Ecco perché le uova biologiche sono considerate più salutari, sia per l’animale che per il consumatore: generalmente, infatti, sono sinonimo di garanzia di maggior qualità e genuinità delle uova. Non si può tuttavia generalizzare e dire che gli altri tipi di allevamento producano uova di cattiva qualità. Se vuoi scopri come preparare un uovo, scopri i nostri consigli su cosa abbinare alle uova e alcune semplici ricette. Se invece le avete già nella vostra dispensa, scoprite cosa fare con le uova.
A fronte di un piccolo aumento di prezzo di acquisto, comprare uova biologiche è una scelta per preservare salute e ambiente!
Uova da agricoltura biologica: i requisiti
La produzione di uova biologiche è disciplinata da un’apposita regolamentazione dell’Unione Europea (Regolamento 589/2008, modificato poi dal testo 2168/2017): la filosofia di fondo è che le galline vengano poste in condizione di poter vivere nel modo più simile possibile a come vivrebbero in natura.
Il primo requisito riguarda lo spazio a disposizione, elemento fondamentale, sia per quanto riguarda la superficie disponibile per capo, sia per la qualità del terreno, essenziale per consentire alle galline di razzolare senza problemi, di muoversi ed eventualmente di tenere separati gli animali sani da quelli ammalati.
Anche l’alimentazione delle galline è uno dei pilastri per ottenere uova biologiche: i mangimi devono essere essi stessi bio, e cioè essere stati prodotti senza l’impiego di concimi e pesticidi chimici di sintesi, e persino senza OGM: di conseguenza, la soia – famosa per essere tra gli elementi maggiormente a rischio OGM – deve essere sostituita da elementi come sorgo (altresì noto come “saggina”), favino (il cosiddetto “pisello proteico”) e glutine di mais.
Deve poi aver luogo un uso contenuto e controllato degli antibiotici: per regolamento è possibile ricorrere agli antibiotici soltanto per un numero limitato di volte durante l’anno e sempre sotto stretto esame del veterinario.
Deve sussistere poi anche il rispetto dei normali tempi di sviluppo dell’animale: ogni gallina ovaiola deve crescere e svilupparsi secondo i suoi ritmi, mentre è risaputo che nei grandi allevamenti intensivi si tenta in questo senso di fare forzature, con eccessive dosi di cibo per velocizzare la crescita degli animali, o con la somministrazione di ormoni per regolare l’ovulazione delle galline o anche sostituendo queste ultime dopo il primo ciclo di produzione delle uova.
In ultimo, il trasporto degli animali deve essere ridotto al minimo indispensabile per non affaticarli o causare loro traumi.
Inoltre, le galline vengono cresciute all’aperto, e ciò diminuisce drasticamente le eventualità dell’aumento di comportamenti aggressivi da parte degli animali, che possono arrivare a provocarsi ferite reciprocamente e facilitando così la diffusione di infezioni. Vivere all’aperto migliora la salute generale delle galline, che crescono più “resistenti” sia alle avversità climatiche sia alle malattie. Sembra forse banale sottolinearlo, ma anche gli elementi naturali come l’aria, la luce naturale, le siepi e gli alberi giovano al benessere degli animali.
Leggere l’etichetta delle uova
L’etichetta delle uova è ricchissima di informazioni: come al solito, basta sapere come leggere le etichette alimentari!
Sulla confezione di tutte le uova vengono sempre riportate obbligatoriamente per legge queste informazioni:
- Il codice del centro di imballaggio
- La categoria delle uova
- Il sistema di allevamento
- La data di consumo preferibile
- Il numero di uova confezionate
- Il peso
- Il nome e la ragione sociale dell’azienda produttrice
- Le modalità di conservazione, nonché eventuali ulteriori informazioni a discrezione dell’allevatore.
La normativa rispetto all’indicazione dello Stato di produzione è valida per l’Unione Europea mentre se la provenienza delle uova è di paesi terzi la dicitura sugli imballaggi è “sistema di allevamento indeterminato”. Per quanto riguarda la categoria, invece, essendo l’Italia un paese produttore ed esportatore di uova, solitamente, le uova consumate in Italia sono uova fresche di categoria A.
Tipi di uova: il significato dei codici
Abbiamo visto in precedenza le caratteristiche degli allevamenti biologici ma, come già menzionato, di tipi ne esistono ben 4, e non è un dato secondario: la tipologia di allevamento incide su molti aspetti dell’uovo che arriva sulle nostre tavole. Essi sono rappresentati da un codice, riportato sull’uovo stesso:
0 = Uova da agricoltura biologica;
1 = Uova da allevamento all’aperto;
2 = Uova da allevamento a terra;
3 = Uova da allevamento in gabbia (batteria).
Di seguito vediamo meglio cosa c’è dietro i codici 1, 2 e 3, avendo già passato in rassegna nel dettaglio il codice 0 = uova biologiche.
1 = Uova da allevamento all’aperto
Le galline vivono in capannoni, hanno diverso spazio a disposizione e per alcune ore al giorno possono razzolare in un ambiente esterno (solitamente protetto e controllato per ragioni sanitarie, come prevenire contagi con animali esterni all’allevamento). Le uova vengono deposte sul terreno o nei nidi.
2 = Uova da allevamento a terra
Le galline vengono allevate in un capannone – con concentrazioni maggiori per m2 rispetto all’allevamento di tipo 1 – e in questo spazio sono libere di muoversi. Le uova vengono deposte nei nidi o sul terreno, ma in generale gli animali passano la loro vita all’interno di capannoni chiusi.
3 = Uova da allevamento in gabbia (batteria)
Le galline vengono allevate in un ambiente confinato (capannoni con più piani), con luce e ventilazione artificiali, e depongono le uova direttamente in una macchina preposta alla raccolta.
A fronte di situazioni inaccettabili per la salute animale, anche in questo caso è intervenuta quasi 10 anni fa l’Unione Europea la quale, tramite la Direttiva 1999/74/CE, ha imposto che, a decorrere dal 1° gennaio 2012 le gabbie dovessero garantire uno spazio di almeno 750 cm2, un nido, una lettiera, posatoi e dispositivi per accorciare le unghie.
Le uova biologiche Almaverde Bio
Adesso che il mondo delle uova e degli allevamenti non ha più segreti per voi, volete sapere come acquistare uova biologiche che vengano davvero da allevamenti di galline bio? Allora dovremmo parlare delle uova di Almaverde bio! Sono uova fresche di categoria A, deposte da galline allevate in libertà all’aperto, e che sono alimentate con mangimi naturali. Inoltre la confezione è prodotta con il 100% di materiale riciclato e a sua volta riciclabile nella filiera della carta. Scopri di più sulle buone abitudini che fanno bene all’ambiente.