Negli ultimi anni l’attenzione a cosa viene messo nel piatto è cresciuta molto. Il consumo di alimenti biologici è cresciuto e si sente sempre più parlare di un altro tipo di agricoltura, quella biodinamica. Ma cos’è l’agricoltura biodinamica e perché non è sinonimo di agricoltura biologica?
Questi due metodi di coltivazione centenari presentano alcuni punti comuni e delle differenze. Scopriamo insieme cos’è l’agricoltura biodinamica, in cosa consiste e le certificazioni.
Agricoltura biodinamica: cos’è e cosa prevede?
Per Rudolf Steiner tutto l’ecosistema della fattoria svolge due funzioni: dare e ricevere. Insomma, tutte le piante, il terreno, gli animali e anche i loro scarti danno il proprio contributo a migliorare le prestazioni e la qualità dei prodotti agricoli.
Lo scopo principale è quello di produrre alimenti di qualità superiore senza l’utilizzo di pesticidi chimici di sintesi, sostituendoli con fertilizzanti naturali. Inoltre, l’agricoltura biodinamica si pone l’obiettivo di realizzare dei composti di erbe e minerali per migliorare e preparare il terreno alla sua coltivazione seguendo specifiche tempistiche per seminare la terra. Insomma, un vero e proprio ritorno alle nostre radici.
L’agricoltura biodinamica, teorizzata nel 1924, condivide molti aspetti con l’agricoltura biologica, anche se quest’ultima è stata menzionata per la prima volta nel 1940. I divieti di OGM, di pesticidi e di concimi chimici di sintesi sono condivisi dall’agricoltura biodinamica e biologica, ma esistono alcuni aspetti peculiari dell’agricoltura biodinamica.
Diamo un’occhiata a cosa prevede l’agricoltura biodinamica e gli strumenti che vengono utilizzati.
Lunario e rotazione delle colture
Alle basi dell’agricoltura biodinamica c’è uno schema ben preciso: frutto-radice-foglia-fiore. Sono le quattro parti dello sviluppo di una pianta, messe alla base della struttura del calendario delle semine.
Lo schema divide il calendario delle semine a seconda del prodotto finale consumato. Ad esempio, zucchine, melanzane o fragole rappresentano il “frutto”. Rape, carote, ravanelli e cipolle sono considerate “radici” e Mentre, la lattuga coincide con la “foglia”.
Quindi, cosa coltivare considerando le fasi della luna?
- Luna piena: si coltivano piante appartenenti alla categoria di “fiori”
- Luna calante: si coltivano colture che sono “foglie”
- Luna nuova: si coltiva colture appartenenti alla categoria di “radici”
- Luna crescente: è consigliato seminare piante di cui sono consumati i “frutti”
Leggete nel nostro articolo dedicato al calendario delle semine come le fasi lunari influiscono sulle coltivazioni.
Usare preparati naturali
Così come per l’agricoltura e allevamenti biologici, anche l’agricoltura biodinamica vieta l’utilizzo di pesticidi e sostanze chimiche di sintesi. Al loro posto vengono utilizzati dei preparati costituiti da sostanze vegetali o animali.
Questi preparati vengono composti unendo piante come valeriana, tarassaco, equiseto e achillea a composti come il letame. Ogni organismo, comprese le erbe infestanti, come l’ortica, possono essere utilizzate nei preparati. Quindi anche le erbacce, nel vero significato dell’agricoltura biodinamica, svolge una funzione ben precisa all’interno della fattoria. Insomma, non si butta via niente.
Steiner individua 9 tipologie di preparati di cui 3 “da spruzzo” per il terreno e le piante e altri 6 “da cumulo” per essere aggiunti al letame o altre sostanze per concimare in modo naturale il terreno.
Favorire la biodiversità
Tutti i principi dell’agricoltura biodinamica sono stati pensati da Steiner per conservare e incentivare la biodiversità. Proprio per questo motivo si seguono i principi dell’agricoltura biologica e sono vietati tutti gli OGM.
Il riutilizzo degli scarti
Nell’agricoltura biodinamica si riutilizzano gli scarti prodotti dalla coltivazione o dall’allevamento per migliorare le prestazioni e la fertilità del suolo. Quelli che potrebbero essere definiti come rifiuti, per Steiner sono ingredienti preziosi da aggiungere nei preparati per concimare il terreno. Infatti, questi composti aggiunti al terreno possono aggiungere sostante nutritive utili per le piante.
Le macchine agricole
Nel 1924, quando Steiner definì cos’è l’agricoltura biodinamica e stilò i suoi principi, le tecnologie per la coltivazione dei prodotti agricoli non erano avanzate come quelle disponibili oggi. Quindi, nell’agricoltura biodinamica vengono utilizzati solo macchinari leggeri e attrezzature che rispettino il suolo.
Agricoltura biodinamica: certificazioni
Esattamente come l’agricoltura biologica, anche i prodotti da agricoltura biodinamica sono regolamentati e certificati.
L’iter di certificazione per i prodotti biodinamici non è regolato per legge, a differenza dei prodotti biologici che devono seguire determinate norme per ottenere il logo biologico. Tuttavia, esistono degli organismi di controllo per garantire la certificazione e l’utilizzo del logo di agricoltura biodinamica per tutti i prodotti che rispettano dei rigorosi processi di produzione.
Prima di tutto, i prodotti biodinamici devono acquisire la certificazione biologica e, successivamente, si richiede la certificazione a pagamento a enti di controllo come Demeter o Verdea Agricoltura Biodinamica.
Rudolf Steiner, colui che ha definito il significato di agricoltura biodinamica
Ora che abbiamo visto cos’è l’agricoltura biodinamica, scopriamo chi l’ha ideata.
Rudolf Steiner (1861-1925) durante il corso della sua vita osservò, insieme ad alcuni agricoltori, che la fertilità del suolo si stava riducendo. Da quel momento Steiner iniziò a teorizzare come invertire questa tendenza. Formulò i principi dell’agricoltura biodinamica e tenne alcuni incontri con degli agricoltori per illustrarli, da quel momento grazie ai primi agricoltori che abbracciarono questa tipologia di agricoltura e la sua diffusione venne fondata la società Demeter per la promozione dell’agricoltura biodinamica.
L’agricoltura biodinamica in Italia
Secondo il BioReport del 2018 le aziende agricole che producono prodotti agricoli biodinamici sono 4.500, di cui 976 sono soci dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica.
Prima di essere certificati come produttori di alimenti da agricoltura biodinamica, bisogna essere sottoposti a rigidi controlli sul rispetto dei protocolli per coltivare frutta e verdura biologica. In Italia, solo il 6% delle aziende biologiche, sono certificate anche per il biodinamico.
Fonti:
Verdea – Agricoltura Biodinamica: https://www.verdeabiodinamica.com/
CREA e Ministero Delle Politiche Agricole Alimentari E Forestali – Bioreport 2018: https://www.reterurale.it/Bioreport201718
Demeter Associazione Italia – https://demeter.it/